.Funghi “medicinali”:
dalla natura un incredibile supporto per la salute
I funghi medicinali stanno ritornando in auge grazie alle ultime ricerche in campo scientifico, vogliamo pertanto cogliere l’occasione di farne conoscere gli innumerevoli benefici per la salute.
Innanzitutto partiamo dalla biologia dei funghi: essi sono degli organismi unicellulari o pluricellulari, il corpo dei funghi quando non sono unicellulari è detto micelio ed è costituito da sottilissimi filamenti chiamati ife che si ramificano in tutte le direzioni del substrato, penetrando anche in profondità.
A seconda del substrato che colonizzano si possono distinguere funghi biotrofi (che traggono nutrimento dalle cellule vive dell’ospite) o necrotrofi saprotrofi (che traggono energia da organismi morti causandone la decomposizione) e necrotrofi parassiti (si nutrono di cellule morte da loro stessi uccise).
Tralasciando tutta la fisiologia, il nutrimento, la riproduzione, la propagazione ecc… accenniamo alla classificazione botanica dei funghi che, come si può vedere dall’immagine, fanno parte di un proprio regno.

Attualmente sono ritenuti veri funghi quegli organismi eterotrofi che hanno una parete contenente chitina; sulla base delle caratteristiche morfologiche del loro corpo, della presenza o meno di cellule flagellate e delle caratteristiche riproduttive si possono individuare le seguenti divisioni:
CHITRIDIOMICETI-ZIGOMICETI-ASCOMICETI-GLOMEROMICETI-BASIDIOMICETI-DEUTEROMICETI
Essi hanno delle caratteristiche che li rendono diversi dalle piante e sotto certi aspetti hanno più affinità con gli animali

La chitina è un polimero del N-acetil-glucosammina che è presente anche nell’ esoscheletro degli artropodi, nei funghi non è presente la clorofilla e sono pertanto organismi eterotrofi. Una curiosità è data dal fatto che mentre le malattie delle piante non affliggono l’uomo alcune tra quelle dei funghi lo fanno, nel tentativo di proteggersi dalle aggressione essi producono biocine e antimicrobici, infatti la penicillina deriva dal metabolismo del penicillum notatum e p.chrysogenum e fu scoperta causalmente da Fleming nel 1929.
Secondo alcuni autori esistono più di 1milione e mezzo di funghi sulla terra, quelli conosciuti sono ca.140000 quindi tra quelli non conosciuti la percentuale con possibili attività terapeutiche per l’uomo si aggira intorno al 5%. Tra le specie conosciute il numero di quelle studiate è molto basso; circa 700 sono utilizzate come cibo e ricordiamo che ne esistono di velenosi, anche mortali.
I funghi sono organismi dotati di capacità sorprendenti: alcuni autori attribuiscono loro persino un’ intelligenza (physarium polycephalum), riescono a “digerire” di tutto: dalla plastica (come ad esempio il Pestalotiopsis microspora) alla roccia stessa. Vivono al livello più ostile dell’ ecosistema, caratterizzato da sostanze in decomposizione, quindi a contatto con un elevato stress ossidativo e patogeni che in molti casi sono gli stessi che infettano gli animali e l’uomo, per sopravvivere quindi hanno sviluppato strategie di difesa e sono proprio quelle che ricerchiamo come azione terapeutica in micoterapia o come sviluppo di nuovi farmaci . Essi sono altresì importanti per l’equilibrio dell’ ecosistema dell’ intero pianeta.
I funghi medicinali.
Sarebbe meglio parlare di funghi ad azione fisiologica quindi micoterapico/erboristica, distinguendoli da quelli prettamente medicinali , cioè quelli che producono delle sostanze biologicamente molto attive, velenose, da cui si ricavano dei farmaci , come per esempio il claviceps purpurea (segale cornuta) dal quale derivano degli alcaloidi polipeptidici, l’ergotamina e ergometrina , quest’ultima ha un’ azione vasocostrittrice specifica sulla muscolatura liscia dell’utero ( farmaco prezioso per ridurre il sanguinamento dopo il parto).
I funghi utilizzati in micoterapia/erboristeria, tra cui rientrano anche alcuni funghi commestibili , da un punto di vista ponderale oltre ad amminoacidi, enzimi , minerali ed altri importanti micro e macronutrienti, sono ricchi di sostanze (polisaccaridi e glicoproteine) in grado di modulare il sistema immunitario; la fitoterapia antica orientale, la Medicina Tradizionale Cinese ma anche quella occidentale li utilizzavano già da milenni a scopo terapeutico .
Una breve parentesi va fatta per i funghi commestibili, ad uso alimentare, magari raccolti nei boschi, questi andrebbero consumati saltuariamente (previa ispezione micologica) ed in modiche quantità perché spesso contengono degli inquinanti (i funghi sono bioaccumulatori) ed alcuni contengono carboidrati e grassi piuttosto complessi che appesantiscono l’apparato digerente. Ma soprattutto ricordiamo che, oltre alle specie velenose con tossicità a breve latenza, ne esistono altre ancora più pericolose con tossicità a lunga latenza (sintomi anche dopo settimane) che contengono vari tipi di micotossine che si possono accumulare nell’organismo con effetti deleteri. Il consiglio per tutti coloro che vogliono consumare dei funghi è quello di rivolgersi ad un ispettore micologo competente e richiedere il certificato di un micologo anche quando si consumano funghi nei ristoranti.
Nonostante le difficoltà digestive da parte di certi soggetti, alcuni ricercatori (Beckman research institute,California) consigliano soprattutto per le donne di inserire almeno 100 grammi di funghi del tipo Agaricus bisporus (champignon bianchi ) nell’alimentazione quotidiana per ridurre l’incidenza del cancro al seno.
Per la micoterapia i funghi più utilizzati e studiati anche a livello scientifico sono i seguenti:
Agaricus Blazei Murril , Agaricus Bisporus , Auricularia Auricula Judae , lentinus Edodes , Coprinnus Comatus , Cordyceps Sinensis , Coriolus Versicolor , Grifola Frondosa, Ganoderma Lucidum,Hericium Erinaceus, polyperus Umbellatus, Tremella Fuciformis,Fomitopsis Officinalis,Flammulina Velutipes, Poria Cocos Wolf, Pleurotus Ostreatus,Innonotus Obliquus,
Elenchiamo ora alcune delle proprietà scientificamente riconosciute dei funghi utilizzati in micoterapia:
-Modulare il sistema immunitario irrobustendolo o riequilibrandolo a secondo dei casi e del soggetto!
-Azione adattogena, rinforzano e proteggono tutto l’organismo da fattori sfavorevoli all’omeostasi
-Azione antinfettiva
-Antitumorale
-Antinfiammatoria
-Prebiotica
-Antiossidante
-Epatoprotettivo
-Regolarizzanti sui tassi ematici degli zuccheri e grassi
-Riequilibranti sulla pressione sanguinea
-Antiarteriosclerotici
-Chemioprotettive (Coadiuvanti in caso di chemioterapie)
Si è scoperto che ogni fungo ha un proprio organotropismo, cioè un organo che tende ad influenzare maggiormente, o comunque ha un’ azione più marcata verso alcune attività fisiologiche specifiche .
In particolar modo vogliamo iniziare a fare conoscere tre funghi “medicinali” che a nostro avviso sono davvero interessanti per mantenere un ottimo stato di salute: il Cordyceps sinensis, il Ganoderma lucidum e l’Hericium erinaceus.
Cordyceps sinensis
Dong DhongXiaCao, pianta d’estate e insetto d’inverno, è uno dei rimedi più importanti nella medicina tradizionale cinese, in occidente questo fungo è conosciuto solo da 20anni. Il fungo cresce ad altezze elevate sugli altopiani del Tibet ( tra i 3000 e i 5000 metri ) ed è molto difficile da coltivare . E’ un fungo che

parassitizza varie specie di insetti e in particolar modo l’hepialus armoricanus, che vive sotto terra, in tardo autunno le spore infettano l’insetto ed in estate il Cordyceps fa morire l’insetto e il corpo fruttifero cresce come protrusione dalla testa dell’insetto . In Tibet il suo costo nel 2008 si aggirava intorno agli 8000us$ /kg, infatti l’economia tibetana dipende al ca. 70 % da questo fungo! Oggi si riesce a coltivare il fungo in laboratorio offrendo al consumatore un prodotto di altissima qualità ad un prezzo decisamente più accessibile, non rimane solo più una prerogativa della famiglia dell’imperatore come nell’antichità.

Questo fungo ha un organotropismo elettivo per il polmone (che regola il chi nell’intero organismo) e per i reni, considerati in MTC la sede dell’energia vitale.
Da un punto di vista farmacologico contiene una grande variabilità di principi attivi: tutti gli amminoacidi essenziali ,vitamine e minerali, macro e micronutrienti ed inoltre la cordicepina ( 3-deossiadenosina) ed altri analoghi dei nucleotidi deossigenati
3 -deossiadenosina
Da ricordare che in una specie di cordyceps, il c. subsessilis, è stata isolata la ciclosporina, farmaco antirigetto post-trapianto.
Il Cordiceps Sinensis risulta essere particolarmente indicato per gli sportivi in quanto porta ad un miglioramento nell’utilizzo dell’ossigeno e ad un aumento della produzione di ATP fino a ca. il 55%! Quindi l’effetto tonico stimolante è diverso da quello per esempio della caffeina in quanto il fungo permette un’ ottimizzazione del ciclo degli acidi tricarbossilici e della fosforilazione ossidativa, inoltre lo sportivo sperimenta un recupero muscolare più veloce ed è stata descritta anche un’ azione anabolica a livello muscolare.
Nell’anziano migliora la qualità del sonno, l’energia e l’umore , il respiro e la lucidità mentale.
Studi scientifici descrivono un’ azione di protezione cardiaca ed un miglioramento della funzionalità del cuore a seguito dell’assunzione di tale fungo.
Inoltre il fungo presenta un’azione antivirale, antireplicativa, ossigenante , protettivo dalle radiazioni e di sostegno in caso di chemioterapia.
Si consiglia questo fungo negli stati di convalescenza e stanchezza , in caso di malattie croniche, per chi conduce una vita stressante, in caso di esaurimento psico- fisico, per chi vuole mettere su massa magra e non riesce nonostante gli allenamenti (5gr al giorno), per gli anziani, per gli sportivi in associazione ad altri funghi o prodotti adattogeni, nella riduzione di libido, nelle infezioni croniche , in corso di chemio e radioterapia (dove esercita un’ azione protettiva e detossificante per l’organismo stimolando anche la funzionalità del midollo osseo!)
Il fungo è privo di tossicità ed effetti collaterali, purchè di buona qualità, da filiera controllata e biologico.
Ganoderma lucidum
O lhing zhi ( pianta dello spirito) fungo dei mille anni, o Reishi, o fungo dell’immortalità. I vari testi antichi della medicina orientale attribuiscono al Reishi la proprietà di ritardare l’invecchiamento, aumentare l’energia vitale, migliorare la memoria ..
Gli imperatori cinesi assumevano il Reishi sotto forma di decotto o thè per prolungare la vita e secondo molti esperti di fitoterapia orientale il reishi è considerato il re delle “erbe” medicinali . Anche se non commestibile, non perché velenoso ma per il suo forte sapore amaro, è stato utilizzato per millenni nelle medicine tradizionali orientali.
Sono stati fatti moltissimi studi sul Reishi e ad oggi sono stati isolati ca 400 sostanze bioattive, ca. 200 tra triterpeni e terpeni, più di 200 tipi di polisaccaridi, glicoproteine, nucleotidi,elementi tracce, minerali tra cui l’importantissimo germanio.
I principi attivi conferiscono pertanto a questo fungo le seguenti caratteristiche :
-Ipocolesterolimizzante
-Ipotensive (l’acido ganodermico è un ACE inibitore privo di effetti collaterali degli ACE inibitori attualmente utilizzati in terapia)
-Antiaggregante piastrinica
- Immunomodulante
-Antiaterosclerotico
-Antinfiammatorio
-Radioprotettivo
-Epatoprotettivo
-Antiossidante
-Antiallergico
-Neuroprotettivo
-Azione su ipertrofia prostatica benigna e carcinoma della prostata
Molto probabilmente in futuro si scopriranno molte altre proprietà di questo fungo che a pieno titolo merita l’appellativo ad esso attribuito di fungo dell’immortalità.

Il reishi ha un organotropismo per l’apparato circolatorio, fegato, cervello, sistema nervoso, muscoli, testicoli, prostata, polmoni e tiroide.
Pertanto visti i principi attivi in esso contenuti si consiglia questo fungo per prevenire le affezioni cardiovascolari o come supporto nel trattamento delle stesse (sentire sempre prima il parere del cardiologo); il Reishi calma la mente e risulta pertanto prezioso da solo o in associazione con la fitoterapia per controllare stati di stress e tutti i problemi correlati ad esso, come ansia ed insonnia, somatizzazioni fisiche ecc… modula altresì il sistema immunitario e ha una attività marcatamente antinfiammatoria e antiallergica (più efficace nei bambini che negli adulti).
Grazie all’effetto sull’ossigenazione dei tessuti risulta interessante l’utilizzo per gli alpinisti di alta quota (sono stati infatti studiati gli effetti positivi contro il mal di montagna su vette oltre i 7000 metri).
Nonostante l’assenza di tossicità questo fungo non è privo di controindicazioni: prima di assumerlo chiedete il parere dell’erborista, farmacista o medico , è importante acquistare reishi di qualità con filiera controllata e certificazione biologica.
Hericium erinaceus
O shishigashira (testa di leone), si trova in tutto l’emisfero nord, in Europa, Asia e Nord America. In oriente è stato da sempre utilizzato per problematiche gastroenteriche quali difficoltà digestive, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica ecc… I nativi americani lo utilizzavano come cicatrizzante per i tagli e per fermare le emorragie.
Fondamentalmente si tratta di un fungo commestibile culinario oltre ad essere un fungo “medicinale”, ma purtroppo abbastanza raro da trovare in natura (esso arriva a pesare fino a 2 kg e cresce attaccato al tronco di alberi di quercia, noce o faggio).
Secondo studi recenti sembra che oltre a normalizzare l’omeostasi del tratto gastrointestinale possa anche aiutare in caso di carcinoma gastrico ed esofageo e nei tumori della pelle, al di là dei polisaccaridi questo fungo contiene sostanze a basso peso molecolare che effettuano un’ azione citotossica diretta sulle cellule tumorali.

Interessante è anche l’azione che l’hericium ha sul sistema nervoso centrale, soprattutto nel trattamento della demenza, infatti già nel 1991 studi hanno evidenziato che alcune molecole (Ericenoni C-H) contenute nell’ Hericium sono in grado di indurre la sintesi di NGF (nerve growth factor), un altro gruppo di sostanze (le Erinacine A-I) inducono la sintesi di NGF in qualità superiore alle epinefrine.
In uno studio clinico condotto in Giappone su soggetti anziani affetti da patologie cerebrovascolari (Parkinson, Alzheimer ecc.) a 50 soggetti è stato somministrato il fungo per 6 mesi ad altri 50 no. Dopo 6 mesi il 100% del gruppo trattato ha evidenziato un miglioramento sia fisico sia cognitivo. Moltissimi altri studi sottolineano miglioramenti notevoli ed importanti nelle demenze leggere in soggetti dai 50 agli 80 anni.
Questo fungo ha un organotropismo elettivo per il tratto gastroenterico ed il sistema nervoso.
Risulta pertanto interessante per quei soggetti che presentano problematiche legate all’apparato gastroenterico, comprese le intolleranze alimentari, è un valido supporto nelle infiammazioni del colon (colite, morbo di crohn), come prebiotico o comunque in tutti quei casi in cui c’è da riequilibrare il sistema gastroenterico, l’azione del fungo si estende anche al sistema nervoso centrale, quindi risulta utile anche per le problematiche sopra elencate soprattutto nell’anziano.
A cura di Salvati Alfonso, Erborista
Bibliografia :
Manuale di Botanica Farmaceutica - Maugini,Maleci,Mariotti
Funghi Medicinali dalla tradizione alla scienza - Cazzavillan Stefania
Micoterapia - Ivo Bianchi
I Funghi guida alla prevenzione delle intossicazioni- Francesca Assisi
Vitalpilze - Naturheilkraft mit Tradition neu entdeckt GFV
Il grande libro dei funghi - lillo la chiusa
Il libro dei funghi - Antonello Piersanti